Numerosi resti paleolitici rinvenuti in Sicilia, testimoniano la presenza di antichi insediamenti umani; alcune tracce di questi resti sono visibili nelle grotte dell'Addaura, vicino Palermo.
Dislocate in più punti dell'isola, la testimonianze dell'età neolitica raccontano la cultura delle origini: interessanti grotte si trovano, ad esempio, presso gli arcipelaghi delle Egadi e delle Eolie, a Stentinello (Siracusa), a San Cono (Caltanissetta) e a Villafrati (Palermo).
All’età dei metalli si fanno risalire intere necropoli come quelle di Cassibile e di Pantalica.
I reperti più antichi confermano la presenza di identità etniche appartenenti a tre diversi gruppi: elimi, sicani e siculi. Secondo quanto riporta lo storico Tucidide, la Sicilia orientale era popolata dai siculi, il centro dai sicani e l'occidente dagli elimi, essendo non indoeuropei questi ultimi due e sicuramente indoeuropei i primi.
Anche i fenici, di origine semitica, fondano le loro basi commerciali nell'isola a partire dall'età dei metalli.
Dell'età del ferro rimangono tracce di villaggi di capanne, come a Monte Finocchito.
Le zone di maggiore interesse archeologico, attraverso cui leggere la storia di queste popolazioni, risultano essere Solunto, Jato e Himera. In particolare, sul Monte Jato (distante circa trenta chilometri da Palermo) si sono concentrate le ricerche degli ultimi trenta anni. Il prof. Peter Isler, dell'Università di Zurigo guida, dal 1971, un gruppo di archeologi alla scoperta di Monte Jato: gli scavi hanno portato alla luce uno splendido teatro, l'agorà (la piazza), strutture residenziali private, il tempio di Afrodite, le fortificazioni ed altre testimonianze della grande città sepolta.
http://www.guidasicilia.it/ita/main/storia/storiaAntica.htm Il paleolitico | |
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http://www.guidasicilia.it/ita/main/storia/storiaAntica.htm Il neolitico | |
In Sicilia, così come in Liguria e in Puglia, l'età neolitica ha generato la cultura della ceramica impressa: lo testimoniano siti archeologici noti come, ad esempio, Stentinello, San Cono e Villafrati. In particolare Stentinello deriva il suo nome deriva da un villaggio fortificato situato 5 km a nord di Siracusa, in cui si trovano resti di capanne a pianta rettangolare, vasi di terracotta decorati a impressione (con il punzone o con l’unghia) e utensili litici di selce, basalto e ossidiana. Non mancano ulteriori resti di civiltà neolitica a Matrensa e Megara Hyblea. |
http://www.guidasicilia.it/ita/main/storia/storiaAntica.htm L'età dei metalli | ||
Verso il 2500 a.C. appare in Europa occidentale il primo metallo, il rame, che l’uomo fuse con lo stagno ottenendo il bronzo. Con l’età del bronzo si entra nella protostoria, cioè nel periodo di transizione compreso tra i tempi storici e quelli preistorici. Nella Protostoria si elaborano le prime documentazini scritte; a partire da queste documentazioni ricaviamo i limiti cronologici, che variano in relazione ai diversi paesi: nell'Europa occidentale la protostoria coincide con la prima età del ferro.
Arricchiscono il decoro funerario trovato all'interno di queste tombe, lame in ossidiana, asce in basalto, armi in pietra e statuette sacre. Tipica dell'elladico medio è la ceramica a fondo giallo e rosso, dipinta con linee marroni o nerastre e la ceramica "cappadoce" dell'Anatolia centrale. Di chiara influenza occidentale è il "bicchiere campaniforme" iberico, di cui ritroviamo alcuni richiami nei rinvenimenti della parte nord-occidentale della Sicilia. Solo alla fine del II millennio a.C. ha inizio l’età del ferro che ha visto la definitiva indoeuropeizzazione delle popolazioni mediterranee della penisola. Tale fenomeno porta alla costituzione, in Italia, di un vero e proprio mosaico di popoli: quelli che parlano lingue pre-indoeurope e quelli che invece usano idiomi di origine indoeuropea. I primi, più antichi, sono stanziati nella fascia tirrenica e nella Sicilia occidentale, gli altri occupano la costa orientale. I popoli non indeuropei sono invece gli elimi e i sicani nella Sicilia centro-occidentale, e i fenici di origine semitica che mantengono le loro basi commerciali nell'isola. I siculi sono sicuramente indeuropei e si affermano nella Sicilia orientale. Dell'età del ferro rimangono tracce di villaggi di capanne, come a monte Finocchito mentre le ceramiche e gli oggetti metallici rinvenuti, testimoniano scambi commerciali con i popoli ellenici. |
http://www.guidasicilia.it/ita/main/storia/storiaAntica.htm Gli elimi | |
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http://www.guidasicilia.it/ita/main/storia/storiaAntica.htm I sicani | |
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http://www.guidasicilia.it/ita/main/storia/storiaAntica.htm I fenici | ||
L’infiltrazione fenicia in Sicilia non è datata in modo certo. Probabilmente il popolo, il cui nome deriva dal greco “phôinix” e significa rosso, in relazione alle stoffe purpuree da esso prodotte, si è stanziato nella parte occidentale dell’isola in età anteriore a quella ellenica (o forse contemporaneamente agli elleni). Si racconta che, gelosissimi della loro supremazia sul mare, questo popolo teneva in segreto le rotte da seguire e diffondeva leggende terribili per scoraggiare la concorrenza. Sono stati, infatti, i fenici ad inventare l’esistenza di Scilla e Cariddi: i due mostri che affondavano le navi nello stretto di Messina. L’esigenza di facilitare i rapporti con i popoli più diversi ha spinto probabilmente i fenici ad elaborare una scrittura semplice e veloce: nasce così l’alfabeto della città di Biblo con ventidue segni corrispondenti ai principali suoni della voce umana. Dall’alfabeto fonetico sono derivati quello ebraico, quello greco e quello romano ancora oggi in uso. |
http://www.guidasicilia.it/ita/main/storia/storiaAntica.htm I siculi | |
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